Quel giorno Lei si decise a fargli quella telefonata.
Ci pensava da tempo ed era giunto il momento.
Marzo era arrivato, nei giardini splendeva il giallo delle mimose.
La luce splendeva nei suoi occhi di cielo e tutto intorno .
Le giornate si erano allungate.
Quella mattina si era alzata alle nove . Aveva fatto la doccia
poi si era seduta in cucina per la colazione.
Aveva bevuto un caffè, mangiato un toast e delle uova con il bacon.
Si era svegliata con appetito e aveva indugiato a tavola,
gustandosi piano ogni cosa.
Aveva poi trascorso due ore in giardino potando le rose.
Il sole scaldava l'aria, si sentiva sul viso ed era una piacevole
sensazione.
Era quella una stagione di promesse. Di risveglio della natura e di
nuovi sogni. La Primavera era prossima, in tutto il suo splendore.
Rientrò in casa e a mezzogiorno lo chiamò.
"Mi chiedevo se ti andrebbe qualche volta di venire a dormire da me"
"In che senso?", domandò.
"Nel senso che siamo tutti e due soli...Io mi sento sola. Penso che anche tu lo sia.
Mi chiedevo se ti andrebbe di venire a dormire da me, la notte. E parlare".
L'aveva spesso vista passare per entrare nell'abitazione di fronte a casa sua.
Osservandola dalla finestra con le persiane verdi, era rimasto affascinato dalla
sua eleganza. Quella donna indossava vestiti e calze nere che ne esaltavano il
fascino.
sua eleganza. Quella donna indossava vestiti e calze nere che ne esaltavano il
fascino.
Era ancora giovanile e fiorente. Lui accettò quell'offerta di quell' inattesa e strana
telefonata. Prese l'abitudine di raggiungerla alla sera, prima con una certa
prudenza, poi disinteressandosi di sguardi curiosi e giudizi. Si stendeva sul letto
accanto a lei, tenendole la mano. Cominciarono a parlare, raccontando l'uno
all'altro le loro vite. Era una sera di marzo, appena prima che facesse buio.
telefonata. Prese l'abitudine di raggiungerla alla sera, prima con una certa
prudenza, poi disinteressandosi di sguardi curiosi e giudizi. Si stendeva sul letto
accanto a lei, tenendole la mano. Cominciarono a parlare, raccontando l'uno
all'altro le loro vite. Era una sera di marzo, appena prima che facesse buio.
Lei stava preparando la cena, lui si era seduto a tavola. Servì un bicchiere di vino
bianco per lei e si prese una birra per sé. Si stavano guardando negli occhi
mentre bevevano dai bicchieri.
bianco per lei e si prese una birra per sé. Si stavano guardando negli occhi
mentre bevevano dai bicchieri.
Le parole di lei risuonarono nella stanza come una musica, a scandire la natura
dei propri sentimenti.
dei propri sentimenti.
Lei era intensa come il suo sguardo e il profumo che usava abitualmente.
"Amo questo mondo fisico, amo questa vita insieme a te. E il vento e la campagna.
Il cortile, la ghiaia sul vialetto. L'erba. Le notti fresche. Stare a letto al buio a
parlare con te". A quell'intensità espressiva lui vibrò, come quando sul foglio
bianco trovava le parole per un'intuizione, per uno scatto alla storia. Rosso
Il cortile, la ghiaia sul vialetto. L'erba. Le notti fresche. Stare a letto al buio a
parlare con te". A quell'intensità espressiva lui vibrò, come quando sul foglio
bianco trovava le parole per un'intuizione, per uno scatto alla storia. Rosso
in viso, le fece cenno di avvicinarsi. Lei si accostò alla parte del tavolo dove lui
sedeva e si accomodò sulle sue ginocchia. Aveva i capelli corti sul collo come
piacevano a lui ed era fresca di parrucchiere. Sui capelli neri aveva sul davanti,
verso sinistra, colorato delle ciocche di fucsia. Sedette lì, sulle ginocchia di lui,
e in quell'istante iniziò a piovere. Lui le passò un braccio sulla schiena e lei
inclinò il viso sul petto di lui.
sedeva e si accomodò sulle sue ginocchia. Aveva i capelli corti sul collo come
piacevano a lui ed era fresca di parrucchiere. Sui capelli neri aveva sul davanti,
verso sinistra, colorato delle ciocche di fucsia. Sedette lì, sulle ginocchia di lui,
e in quell'istante iniziò a piovere. Lui le passò un braccio sulla schiena e lei
inclinò il viso sul petto di lui.
Nell'aria c'era profumo dell'erba appena tagliata che la pioggia stava bagnando.
E anche profumo di vaniglia, quello che la donna si era spruzzato intorno ai seni
dai capezzoli rosa pastello. Si sentì l'uomo dirle:"sei meravigliosa", poi solo baci
e odore di sottoveste e di aghi di pino e di cosce senza calze.
E anche profumo di vaniglia, quello che la donna si era spruzzato intorno ai seni
dai capezzoli rosa pastello. Si sentì l'uomo dirle:"sei meravigliosa", poi solo baci
e odore di sottoveste e di aghi di pino e di cosce senza calze.
Scritta da Un Sognatore
Non potrei farne più a meno dei bellissimi ed intensi racconti
del mio Amico Sognatore, dove ogni tanto ne faccio un post ,
un grazie infinito !
del mio Amico Sognatore, dove ogni tanto ne faccio un post ,
un grazie infinito !
Sanno trasportare il lettore in un mondo fatto di passione avvolgente,
a volte brevi ed erotiche visioni che non sono scritte volgarmente ,
ma sanno catturare non solo visivamente, ma interiormente , lasciando
come una sensazione di grande intesa fra loro nella descrizione
a volte brevi ed erotiche visioni che non sono scritte volgarmente ,
ma sanno catturare non solo visivamente, ma interiormente , lasciando
come una sensazione di grande intesa fra loro nella descrizione
del bellissimo "quadro" del dialogo amoroso , fatto di corpi , di voglie
rimaste da troppo tempo sopite , ed è vero che a volte si possono fare
incontri interessanti e soprattutto appaganti per entrambi .
Ne ho scritta una breve sintesi di mio pensiero , la vera bellezza sta
nel modo di raccontare per catturare e soprattutto Emozionare chi legge .
rimaste da troppo tempo sopite , ed è vero che a volte si possono fare
incontri interessanti e soprattutto appaganti per entrambi .
Ne ho scritta una breve sintesi di mio pensiero , la vera bellezza sta
nel modo di raccontare per catturare e soprattutto Emozionare chi legge .
Semplicemente Donna
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