Ti ho aspettata alla 'Locanda degli amori futuri'. Un acciottolato e un albero, le luci gialle, il blu' notte e una luna d'argento. Una locanda sul mare ricavata da uno scoglio. L'aroma salmastro che si leva dal mare e la fragranza del legno di leccio. Un posto dove aspettare una donna. Avevo prenotato tanto tempo prima. In quel posto semplice, solo tre camere e una piccola sala da pranzo, con tre tavoli, un cameriere e un cuoco. Sapevo di aspettare una donna con la pelle di vaniglia e una bellissima bocca. Labbra color del Nebbiolo, rosse come un buon vino. Ho coltivato per mesi l'attimo di quell'incontro. Me lo sono sognato, immaginato, l'ho nutrito, curato, accudito come fosse il nostro sogno. Volevo un tempo nuovo con una donna con cui sognare di realizzare qualcosa insieme. Sei arrivata con una maglia azzurra, una collanina d'argento fine e lunga, che sfiorava il grembo, un braccialetto d'argento con un cuore di cristallo. Le labbra ben disegnate dal rossetto, quegli occhi profondi, pieni di bosco, di luce e di futuro. C'era profumo di gelsomino quando sei arrivata. Mi hai abbracciato e poi siamo saliti nella nostra stanza, tinta di blu e con un grande letto bianco a due piazze. Una finestra dalla quale si vedeva il mare e si sentiva il vento. Hai posato un mazzo di viole che avevi portato da Torino, poi ha preso un vaso di cristallo che si trovava su un tavolino davanti alla finestra e ci hai messo dell'acqua e poi sistemato i fiori. Hai sorriso, orgogliosa di aver abbellito con un tuo tocco l'atmosfera di quella stanza del nostro incontro. Ci siamo sdraiati sul letto, mi hai fatto posto sul tuo petto, accarezzato i capelli. Ho ascoltato il tuo racconto, dalla memoria hai estratto i ricordi piu' belli del tuo tempo senza me. Mi hai descritto un'altra te, quella di ieri l'altro, di ieri. Hai riso ogni tanto rievocando esperienze, sogni mancati, paure, illusioni, attimi di magia. Quella che volevi essere e quella che sei diventata. A un certo punto la tua canottiera è scivolata via, lasciando scoperti alla luce dell'abat-jour due seni duri come di pesca e una schiena lunga e muscolosa. Dovevo andarci ad abitare dentro in quel corpo sconosciuto. Mi avevi sussurrato delle parole all'orecchio. Era come se nell'oceano di te dovessi trovare una goccia. Trovai i colori, uno ad uno. Il bianco dei seni, il rosa pastello dei capezzoli. L'ebano sotto il bordo del tuo slip. Vedevo il mondo e sentivo le onde schizzare sugli scogli dal tuo ombelico. Avevo posato lì il mio viso. Con l'orecchio ascoltavo anche lo sciabordio attorno alla tua grotta incantata. La perla sbocciava in quel quarzo rosa e il mio dito inumidito aveva colto la rugiada dello splendido fiore che sei...
Scritta da Un Sognatore
Ancora un bellissimo e dolce racconto del mio caro Amico "Sognatore" ,
dove un incontro dava libero sfogo alle passioni dei due personaggi
della storia . Un intreccio tra fantasia , trasgressione , passione , uno
scenario da favola , dove gli unici testimoni saranno : il mare e la luna.
Bello scritto del tuo amico Sognatore. Buona domenica mia cara. Ti abbraccio
RispondiEliminaCiao cara Paola , ogni tanto mi piace postare i racconti che scrive e che mi invia in posta . E' molto bravo a scrivere . Contenta ti sia piaciuto e per averlo apprezzato . Grazie cara Amica . Buona Domenica sera a te con un grande abbraccio .
EliminaCi furono tempeste e clamori
RispondiEliminafra i venti di maestrale
che sollevarono polvere e sabbia
schizzi e spuma
allorquando vogando controcorrente
ogni direzione nella marea confusa
portava alla follia
che deterge il cuore
e rasserena l'anima,
entrando morbidamente nel paradiso
di un sogno mai sognato
che tangibile più del sole
e del suo calore
e dei suoi raggi
compariva proprio davanti allo sguardo
attonito per la sorpresa infinita
di un incontro mai cessato
che sorvolava i venti
cavalcando le correnti ascensionali
al di la di qualunque immaginazione
spaziando nel futuro di due cuori
fusi in un unico sentire
ammaliante prova di quanto
si può essere uno dentro l'altro
senza remore e con il desiderio
di non andar più via
se non per posare le mani
nelle dolcissime fresche pianure
di una pelle
e delle sue valli e delle sue alture
dove l'aria è tersa e frizzante
e nulla più conta.
Nulla più esiste.
Buona Serata Rosy
Uomo
Incantata ed ammaliata dalla bellezza di quanto hai scritto.
EliminaHai aggiunto preziosità e
dolcezza al racconto ,
sottolineandone un aspetto
oltre che sognato , di un
futuro incontro , quello più'
forte dell'unione di due cuori,
che insieme , formano in
simbiosi un'unica persona.
Liberi di viversi ed amarsi,
lasciando il mondo fuori.
Bellissimo , fine ed avvolgente leggerTi caro Gianni.
Grazie di Cuore , buona serata con un grande
abbraccio a Te.