Otto anni senza di te Mamma

19  Settembre  2025

 

 

 

 

 

Difficile a dirsi l’elaborazione 

del lutto, ancor peggio da 

vivere, sembra durare tutta la 

vita con i suoi alti e bassi, a 

ondate, talvolta violente 

mareggiate, tsunami, che 

alterano fino a scardinarli

i punti fermi, tentativo di 

arginare e di contenere un 

dolore e un vuoto incolmabile. 

Talvolta l’onda lambisce 

appena la vita, facendo 

riemergere ricordi lievi, ma

profondamente radicati nel 

mio essere: 

un profumo, un piatto 

accuratamente cucinato, 

un’espressione del volto,

un gesto delle mani.

…il dolore non ha un 

comportamento lineare, 

non è prevedibile, non 

è senza spigoli e contenuto

entro certi limiti. Il dolore 

ha un andamento ciclico, 

come le stagioni, come la 

luna. Nessuno può capirlo

meglio di noi donne,

il dolore attraversa una 

serie di cicli: ne finisce

uno e ne comincia un altro, 

leggermente diverso da 

quello che lo ha preceduto, 

ma che segue lo stesso 

corso ,un rifiuto della 

morte e nel contempo una 

sorta di rassegnazione che 

serve ad alleviare il battito 

del cuore.

 

 

 


 

 

 

 

Dolce Mamma , sei l' amore che 

non ha mai fine,  mi manchi 

infinitamente come l'aria, come 

linfa vitale, il vuoto che hai 

lasciato e’ immenso come il mare, 

un pensiero mi sostiene, sapere 

che anche dal cielo mi vuoi bene.

Mamma stammi sempre vicina.

Dal mio cuore non andrai mai 

via , anche se passano gli anni,

tu sarai con me fino alla fine dei

miei giorni.

In lei ho trovato rifugio, si è 

curata dei miei problemi , mi 

ha sempre ascoltata senza 

pensare a se stessa, ed ha fatto 

di tutto pur  di regalarmi un 

po’ di serenità.



 

 

 

Vorrei prolungare

 e dilatare all’infinito

       

 – in un tempo senza tempo –

 gli ultimi tuoi finiti respiri

     

  – finché anche il mio ultimo

                                                

 respiro sarà –

 in quel caldo limbo

 che poco avemmo in vita

 ma che adesso,

 nel tempo dell’attesa,

 impregnano di calore

 ogni angolo della nostra storia.

 

 (Luciana Coen , Nel tempo dell’attesa.)

 











 




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